Questa
estate sono tornata in Sardegna, la mia meravigliosa terra di origine. Quando
passeggio nelle sue campagne passo moltissimo tempo a guardare le piante che
non si trovano nel nord Italia, annusando l’aria e osservando queste silhouette
così diverse. Un tempo i bambini avevano trovato il modo di giocare con quello
che la terra offriva e io mi sono divertita a immortalare i passaggi di uno di
questi “giochi”.
Occorrono due steli di questa piantina che viene chiamata baffi di topo, non sono assolutamente in grado di dirvi il nome corretto ma sulla sommità vi si trovano dei ciuffotti morbidi e rotondeggianti. Avete presente il musino cicciotto di un topo? Per ottenere qualcosa di molto simile basta intrecciarne due come mostro nella fotografia e poi sfoggiarli con disinvoltura!
Occorrono due steli di questa piantina che viene chiamata baffi di topo, non sono assolutamente in grado di dirvi il nome corretto ma sulla sommità vi si trovano dei ciuffotti morbidi e rotondeggianti. Avete presente il musino cicciotto di un topo? Per ottenere qualcosa di molto simile basta intrecciarne due come mostro nella fotografia e poi sfoggiarli con disinvoltura!
La prossima volta che li troverete sul vostro cammino potrete farli anche voi!
Un’altra
cosa che mi diverte molto della flora sarda sono quelle che io chiamo le “piante
accoglienti” o “le piante che vogliono ucciderti”! La questione è ovviamente un
po’ romanzata, ma avrete notato alcune piante che non sembrano essere
felici della presenza umana, a partire dal fico d’india che cerca in tutti i
modi di molestare la gente con le sue spine. Ho pensato di presentarvene altre
meno note, anche in questo caso senza avere nessuna nozione di botanica ma solo
come se fossero i personaggi di una storia…
Fiori di Agave in Sardegna |
I primi che
ho immortalato sono i cactus e le agavi che nascondono i cartelli con le
informazioni sul luogo. Tuttavia non me la sento di infierire troppo su queste
ultime, in quanto l’evoluzione non le ha premiate: dopo che sbocciano i loro
fiori, alti quanto degli alberi, le poverine muoiono. Va be’, diciamo che
leggerò quanto indicato sul cartello tra qualche anno!
Poi ci sono piccoli arbusti pieni di spine che nel migliore dei casi si aggrappano ai pantaloni mentre passeggi, ma raramente si indossano i pantaloni lunghi nella stagione estiva quindi ti graffiano sistematicamente le caviglie. Infine potete incontrare altre piante simili a cardi che crescono in allegre famigliole: probabilmente quando il fiore è fresco hanno anche un aspetto grazioso, ma sul finire dell'estate assumono un'aria molto contrariata.
Per fortuna
esistono anche i mirti con le loro foglioline lucide e tonde, i fiorellini
bianchi e le bacche cicciotte, l’elicriso così morbido e ricco di fiori gialli
e profumati, le piantine di croco… ma queste varietà si fanno notare
particolarmente in primavera. Durante la torrida estate è più facile incontrare
quelle con i caratteri sopra descritti! La prossima volta che vi capiterà di fare un
giro in Sardegna fateci caso, sarà come incontrare spiriti anziani che ti
guardano storto… ma in fondo in fondo sono contenti di vedervi passeggiare in
mezzo a loro per scoprire questa meravigliosa terra.
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