martedì 16 aprile 2019

Masterclass con Giorgio Cavazzano

I tre anni trascorsi alla Scuola del Fumetto di Milano sono stati veramente speciali e mi hanno regalato esperienze, ricordi e amicizie. Anche i docenti e il personale della scuola erano diventati familiari, quindi ho cercato di continuare a vivere anche da fuori un po’ di quell'atmosfera bellissima. Così quando ci sono degli eventi organizzati da loro cerco di prendervi parte e così è stato il 22 marzo in occasione della masterclass con Giorgio Cavazzano.
Ci ha raccontato come è nato il suo sogno, a partire dall'esperienza come assistente per suo cugino che disegnava fumetti: “Mio cugino era la star della famiglia […] entravo nel suo studio e sentivo il profumo della grafite e il profumo della gomma per cancellare”. Quali sono stati gli altri suoi "maestri"? Si è ispirato a Piranesi per la prospettiva e andò in una stamperia per capire le tecniche di incisione, acquaforte e puntasecca. Tutto questo oltre al lavoro a bottega con Romano Scarpa. Conferma che oltre al talento servono studio e molta pratica: “Non smettete mai di capire e di copiare anche!” è stato il suo consiglio.

La sua professione è iniziata grazie a una serie di fortunati eventi, che lui ricorda con il sorriso (e che in parte avevo già letto in una intervista pubblicata sul numero 3197 di Topolino, del quale ho fatto autografare la copertina disegnata da lui). Quando era ancora giovanissimo Cavazzano aveva cercato di rintracciare e conoscere il disegnatore Romano Scarpa, anche chiedendo sfacciatamente ai negozianti di Venezia se lo conoscessero, ma non aveva ottenuto informazioni utili. Un giorno, mentre si trovava sul vaporetto, mostrò ad alcuni ragazzi i disegni del cugino ai quali stava lavorando e questi finirono proprio nelle mani della compagna di Scarpa. In quel periodo il disegnatore era alla ricerca di un nuovo assistente in quanto il ragazzo che lo aveva affiancato fino a quel momento aveva abbandonato il suo ruolo perché aveva ricevuto la vocazione. Questa storia Cavazzano la scoprirà solo diversi anni dopo, incontrando proprio il parroco di Jesolo ex collaboratore di Scarpa (Don Paolo Donadelli). Sembra proprio che l’universo abbia architettato un piano molto preciso per allontanare Giorgio Cavazzano dagli studi come perito chimico ai quali i genitori lo avevano indirizzato. Per sua e per nostra fortuna!
Nonostante queste premesse, la sua carriera ha incontrato anche dei momenti difficili. Durante il suo lavoro per Topolino aveva provato a chiedere un aumento, senza successo. Così decise insieme alla moglie di investire la sua liquidazione di 300000 lire per acquistare due biglietti per andare a Parigi e tentare di lavorare all'estero: per una tavola di fumetto Mondadori pagava 20000 lire, mentre in Francia venivano corrisposti 120 franchi francesi che equivalevano a circa 160000 lire. La sua intraprendenza fu premiata. “Anche le delusioni sono state una forza” ci ha detto.

Gli abbiamo chiesto qualche consiglio pratico e lui ci ha descritto meglio il suo lavoro: “La manualità deve essere prima esercitata con la matita: utilizzo la 2B, non faccio mai la punta e cancello molto”. Nelle sue illustrazioni si riconoscono alcuni elementi ricorrenti, come la struttura a V e la collocazione del soggetto sulla destra per conferire tridimensionalità.
“Le mie giornate di lavoro non hanno un orario. Alla fine della serata devo essere soddisfatto di quello che ho fatto: se sono soddisfatto io lo è anche il lettore”. Su questo aspetto insiste in modo particolare: il massimo rispetto per il lettore, come gli ha insegnato Romano Scarpa.
“Ci sono giornate in cui la matita è un chiodo e altre in cui scivola come una meraviglia”. Il segreto per fare una caricatura? “Abituare l'occhio a trovare 3 elementi caratteristici”.
Questo incontro ha avuto luogo all'interno di Milanofil 2019, la fiera dedicata alle collezioni organizzata da Poste Italiane e giunta alla sua XXXII edizione. Infatti Cavazzano è anche l'autore di bellissimi disegni che sono stati stampati sui francobolli italiani, gli ultimi dei quali in occasione dei 70 anni di Topolino. Indimenticabili le sue versioni di alcuni capolavori del cinema italiano, durante l’incontro ci ha anche raccontato la telefonata di Federico Fellini che ha scambiato per uno scherzo telefonico! Merita una menzione anche la collaborazione con Tiziano Sclavi che ha definito “un momento magico” (conoscete Altai & Jonson?); oltre a Topolino e ai celebri disegni per il gelato Cucciolone ha lavorato anche per Kinder Sorpresa, si è occupato di pubblicità e di numerose copertine. Non si è mostrato invece interessato al mondo dell’animazione: “la trovo troppo monotona” ci ha confessato.
È un autore apprezzato anche fuori dal nostro territorio (in particolare in Francia, ma anche Germania e Finlandia), io sono molto fiera che sia italiano e sono felice di averlo potuto conoscere di persona. Ci ha congedato con queste parole: “Qualcuno di voi uscirà su una tavola di Topolino”. Se lo dice lui… ;)

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