martedì 25 aprile 2017

Come realizzare un album per le fotografie

Io e Francesco volevamo fare un regalo speciale a una nostra amica in occasione del suo trentesimo compleanno, così abbiamo iniziato a guardarci intorno e cercare delle idee. Inaspettatamente l'ispirazione è arrivata da qualcosa che avevamo sotto agli occhi: i miei taccuini di viaggio! Così abbiamo pensato di raccogliere alcune fotografie che illustrano i momenti trascorsi insieme in un album decorato da noi. Inoltre la nostra amica Eleonora è una viaggiatrice instancabile, sia per lavoro sia per passione, quindi l'idea che potesse portare con se un diario di questo tipo ci faceva credere di poterle essere accanto durante i suoi spostamenti.
Abbiamo fatto stampare le fotografie (andare a ritirarle dall'ottico mi ha ricordato l'attesa dei bei tempi in cui si usavano ancora i rullini) e acquistato un quaderno a spirale da MUJI. Le fotografie sono state incollate a pagine alterne, abbiamo poi aggiunto le didascalie utilizzando dei timbri e scritto a mano alcune dediche. Infine è stato abbellito con qualche disegno e con gli immancabili nastri adesivi colorati che hanno completato l'opera.
Per confezionare il pacchetto è stato utilizzato solo un nastro che annunciasse l'artigianalità del regalo. Come dico sempre, non sono i soldi spesi a determinare il successo di un dono, ma l'amore con cui lo si realizza.

Tanti auguri Ele, non vedo l'ora che nuove pagine vengano riempite con altri momenti condivisi!

martedì 18 aprile 2017

La primavera di #cartapolveremagia

Tra i ricordi più importanti della mia infanzia e dell'adolescenza ci sono decine e decine di lettere e cartoline. Il primo ricordo è legato alla mia migliore amica dei tempi della scuola elementare, Sabrina: dopo il quinto anno si trasferì in Olanda e da quel momento iniziammo una bellissima corrispondenza. In seguito alle mie vacanze in Sardegna, terra di origine della mia famiglia, cercai di mantenere i contatti con gli amici scambiandoci lettere, messaggi, disegni. Conservo ogni busta come se fosse un tesoro, in una scatola di cartone.
Ho sempre amato aspettare la posta, la dolce sorpresa di trovare una busta con sopra il mio nome nella cassetta delle lettere. Perché abbiamo abbandonato questa pratica così romantica? Perché richiede tempo e pazienza, dote che al giorno d'oggi non abbiamo più.
Per fortuna i social network non sempre ci allontanano da queste abitudini! Così un giorno ho scoperto l'iniziativa #cartapolveremagia ed è stato un po' come tornare bambina...
Su Instagram le talentuosissime Lucia @impressioni.it ed Enrica @i_paz hanno creato la community @smileandmail.it dove le appassionate della cara e vecchia posta (ormai ribattezzata snail mail in inglese) possono ritrovarsi e condividere questa passione.
Per la primavera hanno lanciato una bellissima iniziativa, la seconda del loro progetto ma la prima a cui sono riuscita a partecipare: collegare persone diverse e invitarle a scambiarsi una cartolina dedicata a questa stagione. Mi sono iscritta subito e ho aspettato i contatti della mia nuova amica.
Mi sono messa al lavoro sulla mia cartolina con l'idea di fare qualcosa di diverso dal solito. La prima sfida è stata usare il colore rosa (con il quale ho un rapporto un po' complicato) in quanto è uno dei principali simboli di questa stagione. La seconda è stata cercare di realizzare qualcosa di allegro e gioioso come appunto la primavera. Così ho recuperato diversi tipi di carta e ho composto un fiore un po' particolare, fissato al centro con un fermacampione, uno dei miei oggetti da scrivania preferiti quando ero bambina! Ho utilizzato un fiore in carta riciclata ritagliato con una fustella, un fiore rosa ritagliato con le forbici, un fiore viola più grande strappato a mano dopo aver disegnato la sagoma con un pennello intinto nell'acqua e infine un centrino per dolci. Un nastro di carta colorato e i miei amati timbri hanno completato l'opera. Poi mi sono dedicata al retro della cartolina...
Ho coperto i lembi del fermacampione con un'altra striscia di paper tape rosa. Con la mia inseparabile macchina da scrivere ho riportato un brano giapponese intitolato "centinaia di fiori" e l'ho incollata sul lato sinistro, dove di solito si scrivono i propri saluti. Con forbici e fustelle ho realizzato un francobollo e ho affrancato la mia cartolina.
All'interno della busta ho messo questa cartolina, una cartolina acquistata durante l'ultimo viaggio a Parigi, un bigliettino scritto a mano e una pioggia di fiori e coriandoli di carta: il desiderio era inondare di primavera la persona che avrebbe aperto la busta.
Poi in una busta più grande ho inserito la mia lettera e una matita giapponese, per rimanere in tema orientale. Un po' di timbri e applicazioni di carta hanno abbellito anche questa.
Ho spedito la mia lettera e ho atteso di ricevere quella destinata a me... quanto mi mancava questa sensazione!!!
Quando mi hanno recapitato la busta è stato un vero tuffo nel passato. Vi mostro la meraviglia che ho ricevuto da Ilaria, la busta cicciotta e coperta di fiori rosa conteneva un vero capolavoro...
Il messaggio è stato rilegato in un pezzo di stoffa decorato con stampe e ricami bellissimi. Al suo interno, insieme alle sue splendide parole, ho trovato dei piccoli regali: un set per ricamare e una bustina di tisana.
Quello che ho ricevuto è stato molto di più di una semplice lettera, non solo per l'impegno e le attenzioni che mi ha riservato Ilaria, ma anche per il momento che mi ha fatto vivere e i ricordi che ha rievocato. Se anche voi siete irrimediabilmente appassionate di carta e messaggi lenti, vi consiglio di rimanere sintonizzati con i prossimi progetti firmati "Smile and mail"!

martedì 11 aprile 2017

Le mie colazioni firmate Bio c' Bon

Ho iniziato ad acquisire consapevolezza di ciò che mangio dopo la diagnosi di celiachia, da allora questa curiosità si è trasformata in una vera e propria passione per il buon cibo. L’ultimo ostacolo da superare era il problema legato alle colazioni, solitamente frettolose e poco sostanziose nonostante costituiscano il pasto più importante della giornata. Così all’inizio di quest’anno ho deciso di concedermi alcune “colazioni lente” (almeno nei giorni in cui gli impegni di lavoro non mi costringono a uscire di casa all’alba) durante le quali coccolarmi, mangiare di più e in modo più attento. A queste colazioni si sono poi aggiunti i messaggi auto-motivanti e altre piccole accortezze, quindi il passo successivo è stato immortalare questi momenti con lo smartphone e condividerli.

Sul mio account Instagram questa nuova passione ha trovato riscontri molto positivi tra le persone che mi seguono e Bio c' Bon, uno dei negozi in cui mi rifornisco più frequentemente, ha deciso di riutilizzare le mie immagini sul proprio canale e mi ha omaggiato con un cestino pieno di ottimi prodotti!
Questa opportunità adesso è accessibile a chiunque, infatti hanno deciso di premiare con alcuni omaggi le persone che pubblicheranno le foto delle loro colazioni a base di prodotti Bio c' Bon mettendo il tag #bio_c_bon_italia; potete curiosare tra alcuni di questi scatti sul loro profilo. Inoltre per il mese di aprile hanno istituito la "festa dei cereali", durante la quale nei loro negozi ogni settimana regaleranno una cartolina con una ricetta diversa ispirata ai prodotti di stagione. Per coinvolgere i clienti e incoraggiarli a condividere le loro fotografie di questi piatti, anche in questo caso hanno deciso di omaggiarli con alcuni prodotti bio!
A Milano ci sono 9 punti vendita di questa catena e molti altri stanno aprendo nell'hinterland e nel resto d'Italia, andate a scoprirli.

Buona colazione a tutti!

martedì 4 aprile 2017

Tatazumai, una filosofia che diventa mostra

Dal 3 al 7 aprile nel Muji Store di Corso Buenos Aires a Milano approda la mostra intitolata “Tatazumai” che si è tenuta l’anno scorso a New York e nel 2015 a Parigi. Un appuntamento imperdibile per chi ama l’oriente e in particolare la cultura giapponese. Durante questa esposizione è possibile ammirare e acquistare le opere di sei artisti giapponesi contemporanei.
Il talk, due scatti della mostra e una foto insieme al maestro Masanobu Ando
Tatazumai è un termine giapponese difficilmente traducibile per noi occidentali non solo per una questione puramente linguistica, ma anche culturale. Rappresenta infatti il rapporto intimo che si crea tra oggetto e spazio circostante, un concetto a cui noi occidentali non attribuiamo la stessa importanza. Secondo la loro filosofia invece può accadere che un oggetto venga posto su un tavolo e muti l’atmosfera della stanza in cui si trova. In Giappone ritengono che i manufatti abbiano questo potere e fanno di tutto per valorizzarlo. Molti di quelli esposti sono oggetti di uso quotidiano realizzati con cura, che si riappropriano del loro ruolo nella società. Durante il talk tre degli artisti che espongono le loro opere hanno spiegato la loro idea di Tatazumai e il loro concetto di design e artigianato.

Kazumi Tsuji, artista del vetro, racconta: “Credo nella forza che ha un oggetto che usiamo quotidianamente, come le ciotole o i bastoncini. Noi impariamo delle cose attraverso gli oggetti, per quello credo che sia importante avere e impugnare degli oggetti fatti a mano.”
Ryuji Mitani, designer del legno, spiega che in Giappone hanno “un forte senso della natura dentro, quindi anche i loro oggetti lo rivelano”. Le sue opere infatti scolpiscono la materia in maniera quasi spontanea per dare vita a oggetti comuni come contenitori per il burro, ciotole e cucchiai di legno.
Masanobu Ando, artista della ceramica, aggiunge un altro aspetto: “Cerco di esprimermi con meno elementi possibili, ma dedicandomi anche alle parti nascoste degli oggetti come il retro di un piatto”.

Dopo questa presentazione si è parlato della differenza tra arte e artigianato. La suddivisione delle opere tra arte alta e artigianato è un’influenza occidentale degli ultimi secoli. Nel mondo più antico molti pittori considerati artisti erano anche maestri di arti applicate e in generale non si dava peso a questa classificazione. Ando spiega che “dopo aver viaggiato mi sono accorto di una somiglianza tra Italia e Giappone, paesi con una grande storia. Un tempo arte e artigianato erano quasi la stessa cosa e adesso c’è un ritorno in questa direzione”.

Per collegarsi al brand che li ospita e parlare di ciò che può accomunare artigianato artistico e design industriale, Mitani aggiunge: “Quella di dedicarsi agli oggetti quotidiani è una tendenza naturale che oggi accomuna diversi artisti e si contrappone al consumismo. Un marchio/non marchio come Muji si è posizionato sul mercato in una posizione simile, facendo un passo indietro per realizzare prodotti di qualità che siano anche semplici e alla portata di tutti”. Secondo Mitani: “Muji ha colto il nostro desiderio e l’ha trasformato in un prodotto di massa”.
Per concludere questa analisi utilizzo un'osservazione di Ando: "I nostri tre elementi sono design, arte e artigianalità, abbiamo l'obiettivo di uscire dalla gerarchia di questi elementi per metterli sullo stesso piano. In questo Muji si avvicina al nostro spirito".


Per chi andrà a visitare la mostra ci sono alcune sorprese: fino al 7 aprile condividendo una fotografia dell'esposizione utilizzando gli hashtag #tatazumai e #muji_italia e mostrandola allo staff del negozio si potrà ricevere in omaggio una penna Muji (200 pezzi disponibili ogni giorno), invece l'8 e 9 aprile si potrà ricevere un piccolo quaderno condividendo la foto di un notebook personalizzato con i timbri a disposizione nel punto vendita di Corso Buenos Aires.